orge
Myrna cap. 08
di MissSerena
14.12.2024 |
689 |
0
"Non battei ciglio quando mi ritrovai quattro conferme, così dissi loro di venire a casa mia senza però dire che non sarebbero stati soli con me, col..."
Nonostante la serata con Riley fosse stata ad altissimo contenuto erotico, volevo festeggiare a modo mio il divorzio. Avevo già deciso di cercare un pollo da spennare e riempie di corna, ma prima volevo qualcosa di nuovo ma allo stesso tempo di molto forte. La prima idea che mi venne in mente fu quella d’andare con qualcuno che conoscevo in club privé, ma poi ne ebbi un’altra che era a mio avviso migliore, una serata a base di sesso con un paio dei miei amanti migliori.In realtà feci un grandissimo casino invitandone ben quattro al posto di due, ma una volta fatta la frittata non mi rimaneva che mangiarla.
Il primo che invitai non poteva che essere Leon, al quale fece seguito Jean, seguito da Bruce un mezzo metallaro coi capelli lunghissimi, ed infine Victor un ragazzone che lavorava per un’altra agenzia immobiliare, sempre disponibile quando si trattava di sesso.
Non battei ciglio quando mi ritrovai quattro conferme, così dissi loro di venire a casa mia senza però dire che non sarebbero stati soli con me, col risultato di ritrovarmeli alla porta tutti insieme perché si erano presentati puntualissimi.
“Si può sapere di che scherzo si tratta.” mi chiese Bruce non appena entrò in casa.
“Nessuno scherzo, solo non credevo che arrivaste tutti insieme, ora però seguitemi in salotto e prendete posto intorno al tavolo.” gli risposi cercando di trovare il coraggio di dir loro quello che volevo fare.
I quattro uomini s’accomodarono intorno ad un tavolo di legno massiccio, quindi mi misi in piedi a capotavola, e dissi loro il mio perverso progetto.
“Come sapete ho divorziato da poco, e sia chiaro se c’è stato un errore da parte mia è stato quello di sposarmi, non certo d’interrompere un rapporto ormai giunto alla fine. Sapete anche che ho tradito mio marito, se non altro perché l’ho fatto con ognuno di voi, quindi non dovete trovarvi in alcun imbarazzo per essere in compagnia di altri uomini. Quello che voglio adesso è scopare con tutti voi, e sia chiaro non m’aspetto che mi trattiate coi guanti o altre cose del genere, e del resto nessuno di voi è un galantuomo.”
“Puoi ripetere l’ultima parte ?” mi chiese ironicamente Victor.
“Vuoi che parli o preferisci questo.”
Alzai il mio vestito sino alla vita, mostrandomi quasi nuda visto che non avevo messo alcun tipo di mutandine, quindi salii sul tavolo per arrivare quasi dall’altro capo muovendomi a quattro zampe.
“Per una volta devo darti ragione.” sentenziò Jean aprendosi i pantaloni e tirando fuori la mazza che mise davanti alla mia faccia “Ma adesso è meglio che inizi a darti da fare, perché ce ne andremo solo dopo averti ammazzata di cazzo.”
“Certo che sei proprio una gran puttana.” mi disse Bruce dandomi un sonoro ceffone su una chiappa “Però lui ha centrato in pieno il bersaglio, quindi se vuoi del cazzo non sarò certo io a tirarmi indietro.”
I quattro uomini iniziarono uno strano carosello intorno a me, mettendosi due davanti quasi a contendersi la mia bocca, e gli altri dietro ad infilarmi dita nella passera e nel buchetto.
Quando mi fecero scendere dal tavolo fu solo per farmi togliere il vestito, e poi mettermi in ginocchio fra loro, in modo da poter avere sempre la bocca e le mani occupate da una loro nerchia.
“Che ne dici d’alzarti e iniziare a usare la fica.” mi disse Victor che non appena fui in piedi mi fece piegare in avanti per potermi scopare.
Leon da parte sua m’infilò quasi di forza la sua mazza in bocca, mentre gli altri due m’insultavano in continuazione. Quasi non m’accorsi di quando Victor e Leon si scambiarono posto, ma lo feci quando mi ritrovai in mezzo fra Jean e Bruce, se non altro perché erano decisamente più brutali.
“Vorrei avere cento euro per ogni corno che hai messo a tuo marito.” disse Jean facendo ridere tutti tranne me, che cercavo di rimanere in piedi sotto le sue bordate.
Mi stupii che Leon non disse nulla del rapporto avuto quasi in presenza del mio ex coniuge, ma del resto era sempre stato a modo suo un signore, a differenza di Bruce che una volta che si trovava dietro di me, mi sodomizzò con la sua consueta foga animalesca.
Ben sapendo a cosa sarei andata incontro, mi ero preparata facendo un bel clistere purificatore, ma soprattutto infilandomi nel retto una quantità impressionante di lubrificante, col risultato che quando il metallaro mi prese, provai sì del dolore, ma non troppo.
“Vedo che ti piace sempre prenderlo nel culo. Del resto sei sempre stata una mezza puttana pronta a tutto pur di godere.” mi disse Bruce mentre mi scopava.
“Che ne dite di metterla sul divano e poi farci la giostra ? Almeno ci divertiamo tutti quanti mentre la signora prende tutto il cazzo che vuole.” propose Victor accogliendo subito il consenso degli altri.
Mi ritrovai così carponi sul divano intenta a prendere una nerchia in bocca, mentre segavo altri due di loro col quarto che mi prendeva da dietro, scegliendo quale porta del piacere usare quando non le alternava a suo piacimento.
Nonostante non fossi mai stata una santa e avevo perso ogni verginità ben prima della maggiore età, raramente mi ero sentita realmente una puttana come in quel momento, con quattro uomini che decidevano di volta in volta cosa fare di me.
“Così però ce la scopiamo solo uno alla volta !” fece notare Jean “Mentre questa ha almeno tre buchi buoni per metterci dentro il cazzo.”
“Hai ragione.” gli rispose Victor sedendosi vicino a me “Dai sali su sto cazzo e non rompere.”
“Con vero piacere.” gli dissi impalandomi sulla sua mazza e offrendo così il sedere a Bruce che era rimasto dietro di me.
“E con altrettanto piacere te lo rimetto nel culo.” mi ripose il capellone sodomizzandomi con la sua consueta brutalità.
“E io ti scopo in bocca.” gli fece eco Jean infilandomi prepotentemente il suo bastone fra le labbra “Così sei davvero perfetta tre cazzi per tre buchi !
Così mentre Victor rimase sempre sotto di me, gli altri tre fecero una sorta di giostra per prendermi come meglio credevano, finendo quasi a gareggiare per chi mi sfondava di più il retto.
Io non li sentivo quasi più, perché godevo senza sosta, vivendo quasi un orgasmo infinito che era quasi la somma dei loro piaceri. Perchè se da un lato loro godevano ad usarmi, dall’altro io facevo altrettanto, dando sfogo ai miei istinti peggiori che sino a quel giorno avevo tenuto nascosti dentro di me.
Quando mi fecero inginocchiare fra di loro perché stavano tutti e quattro per venire, quasi d’istinto presi a masturbarmi davanti loro, che mi schizzarono i loro orgasmi sulla faccia, che alla fine era quasi ricoperta dal loro seme.
“Così sei perfetta, una bella puttana ricoperta di sborra !” mi disse Jean ridendo “Però adesso facciamo un bel giochino giusto per farti ricordare chi sei.”
Lo vidi andare in cucina e ritornare con una ciotola di vetro ed un cucchiaino.
“Togliti la sborra dalla faccia con questo e poi mettila qui dentro, non vorrai che tutto quello che t’abbiamo dato vada poi perduto.” mi disse dandomi quello che aveva preso.
“Ma sei scemo ?” gli dissi un po’ arrabbiata perché trovavo assurdo quello che aveva appena detto.
“No però magari preferisci un bel ritratto con quel visino così pulito.” mi disse ironicamente prendendo il suo smartphone in mano.
Così non mi rimase che ubbidirgli cercando di fare il prima possibile, sperando che una volta finito mi lasciasse fare quello che volevo.
Invece una volta tolto tutto il loro seme, grazie anche a Victor che mi prese uno specchio per fare prima, Jean mi costrinse a succhiargli la mazza tenendogli sotto i testicoli la ciotola, dentro la quale iniziò a cadere un po’ di saliva.
“Brava la puttana !” disse Bruce che aveva compreso prima degli altri il perverso gioco di Jean “Adesso ti scopiamo tutti in bocca così riempi quella bella ciotola di saliva, prima che ci finisca di nuovo la nostra sborra.
“Mi raccomando vedi di riempirla perché dopo ti ci facciamo la doccia.” mi ordinò il francese spingendomi con forza il suo bastone fra le labbra.
Mettendomi in mezzo a loro tutti e quattro mi sottoposero allo stesso trattamento, e mentre mi occupavo di uno, gli altri mi palpavano con una certa forza, dicendomene di tutti i colori.
Quando lasciai la mazza di Bruce, questo non volendo aspettare nuovamente il suo turno, mi fece mettere carponi per terra, così mentre Leon mi teneva la testa ferma, e la bocca piena del suo randello, lui mi sodomizzò infilandomi nel retto anche il pollice.
“Hai il culo davvero sfondato.” mi disse dandomi coll’altra mano una sonora pacca sulla chiappa “Scommetto che non vedi l’ora che t’inculiamo in due, fosse solo per dimostrarci che sei una troia senza limiti.”
Non potevo rispondergli perché Leon mi teneva stretta a sé, ma ben sapevo che prima o poi sarebbe successo quello che aveva appena detto l’uomo che forse era il più porco del quartetto.
“Io non vedo l’ora che tu inizi a farmi godere invece di parlare a cazzo.” gli risposi staccandomi per un attimo da Leon.
Bruce divenne a dir poco furibondo, tanto che dovette intervenire Victor per calmarlo, ma lui voleva a tutti i costi sodomizzarmi con un altro, trovando subito la sponda di Jean.
“Visto che vuoi che ti rompiamo il culo inizia a riempirtelo col mio cazzo.” mi disse il francese sdraiandosi sul tappeto “così poi vediamo se fai tanto la spavalda.”
A quel punto non potevo più tirarmi indietro, così m’impalai usando l’entrata posteriore, ma poi chiamai a me Victor in quanto era quello più tranquillo. Quello che era un mio rivale sul lavoro, si dimostrò un amico a letto, infatti mi sodomizzò quasi con calma, anche perché infilarmi la sua mazza nel retto già ‘occupato’ da un’altra, non era certamente un’impresa semplice.
“Ma sei veramente una puttana coi fiocchi !” esclamò Leon reclamando con la nerchia la mia bocca “E’ quasi un peccato che non ti si possa scopare in tre perché tu ce lo lasceresti fare.”
“E pensare che aveva trovato uno tanto cretino che se l’è pure sposata !” gli rispose Victor “Chissà se ti vedesse adesso il cornuto cosa penserebbe della sua cara mogliettina !”
“Che è una grandissima rottainculo !” concluse Leon “E tranquilla che d’adesso in poi useremo solo il tuo bel culo per scoparti.”
Leon fu di parola, sostituendosi a Victor che stava quasi per venire, e che si mise quasi in disparte per non essere il primo ad arrivare all’orgasmo.
Quando Bruce prese il posto di Leon ero ormai abbastanza dilatata per poter reggere l’urto del metallaro, che come promesso cercò più che scoparmi di violentarmi il retto con la sua forza, riuscendo però solo a farmi godere.
“Certo che ti piace il cazzo ! Dai dillo quanto ti piace troia della malora !”
“Sì amo il cazzo !” gli risposi quasi urlando “Quindi adesso scopatemi fino a sfinirmi se ci riuscite.”
Quello che ne seguì fu quasi un attentato alla mia salute, ma dentro di me non desideravo altro che esser sbattuta senza alcun rispetto per la mia persona, quasi fossi più una bambola che una donna. Non so perché ma iniziai a ricordarmi ogni singolo tradimenti a mio marito, e le scuse sempre più idiote che cercavo per giustificarmi, col risultato finale che avevo invitato quattro uomini per farmi sentire sporca dentro.
Ero quasi in trance mentre loro mi sodomizzavano senza darmi un attimo di respiro, ma il mio cervello pensava solo a quel piacere che Robert non aveva mai saputo darmi, anche se come uomo era superiore a tutti loro.
Alla fine mi ritrovai in ginocchio con la ciotola in mano, con ognuno di loro che mi veniva in bocca, per poi farmi sputare il suo seme. Quando anche l’ultimo si svuotò fra le mie labbra, Jean mi fece alzare per portarmi nel bagno seguita dagli altri tre, uno più curioso dell’altro nel sapere cosa avrebbe fatto.
“Dammi la ciotola ed entra nella vasca.” mi disse con un tono che non ammetteva repliche.
Come mi sedetti lui rovesciò il contenuto della ciotola sulla mia testa, che pian piano mi colò sul viso oltre che sui capelli.
“Ora sì che sei perfetta ! Credo che noi possiamo anche andarcene, mentre tu avrai bisogno di ben più d’una doccia per lavarti anche la coscienza.”
Li sentii andare via quasi ridendo, mentre io rimasi a lungo immobile nella vasca, sino a quando non scoppiai a piangere.
“Ora mi manca solo d’andare davvero a fare la puttana.” dissi a me stessa quando decisi d’aprire l’acqua per lavarmi “Tanto peggio di oggi non potrà mai andarmi.”
Non sapendo quanto mi mancasse poco per fare la mia prima marchetta.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.